Titolo : | Il Cristo iracheno | Tipo di documento: | materiale a stampa | Editore: | Milano : Utopia | Data di pubblicazione: | 2022 | Titoli uniformi: |
Al masih al iraqi
| Numero di pagine: | 135 p. | Dimensioni: | 21 cm. | ISBN/ISSN/EAN: | 979-1-280-08448-4 | Lingua : | Italiano (ita) Lingua originale : Arabo (ara) | Sommario: | Questo romanzo di racconti è una commedia dantesca moderna, cui fanno da sfondo un Iraq insanguinato e l'Europa del nord, paradiso terrestre di molti rifugiati di guerra. Violenza e follia ne sono protagoniste indiscusse. L'incubo si confonde con la realtà , l'immaginazione scavalca gli eventi. Come nel caso del giovane, buono e generoso, che è obbligato da un terrorista a indossare una cintura esplosiva e a premere il pulsante che pone fine a ogni speranza. O in quello del poliziotto morto a causa di un'autobomba, la cui anima invade il corpo di uno dei sopravvissuti all'attentato, conducendolo alla follia e al suicidio. Senza pathos né retorica, senza alcuna autocommiserazione, il narratore confonde la vita e la morte, in un percorso onirico dagli inferi della coscienza umana al paradiso della catarsi. Racconta del malato terminale, un tempo pilota di guerra, che si suicida lanciandosi dalla finestra di una stanza d'ospedale, a Baghdad. Di un gruppo di amici con una bizzarra abilità paranormale, quella di far sparire i coltelli, simbolo della carneficina in atto in Iraq, con la sola forza del pensiero. Con sguardo disincantato e un'ombra di nostalgia per l'innocenza che il genere umano sembra aver perduto, l'autore persegue la salvezza attraverso il potere dell'immaginazione e arriva a una verità ultima: la letteratura è l'unica uscita dall'inferno della vita, l'unica strada per «riveder le stelle». |
Il Cristo iracheno [materiale a stampa] . - Milano : Utopia, 2022 . - 135 p. ; 21 cm.. ISBN : 979-1-280-08448-4 Lingua : Italiano ( ita) Lingua originale : Arabo ( ara) Sommario: | Questo romanzo di racconti è una commedia dantesca moderna, cui fanno da sfondo un Iraq insanguinato e l'Europa del nord, paradiso terrestre di molti rifugiati di guerra. Violenza e follia ne sono protagoniste indiscusse. L'incubo si confonde con la realtà , l'immaginazione scavalca gli eventi. Come nel caso del giovane, buono e generoso, che è obbligato da un terrorista a indossare una cintura esplosiva e a premere il pulsante che pone fine a ogni speranza. O in quello del poliziotto morto a causa di un'autobomba, la cui anima invade il corpo di uno dei sopravvissuti all'attentato, conducendolo alla follia e al suicidio. Senza pathos né retorica, senza alcuna autocommiserazione, il narratore confonde la vita e la morte, in un percorso onirico dagli inferi della coscienza umana al paradiso della catarsi. Racconta del malato terminale, un tempo pilota di guerra, che si suicida lanciandosi dalla finestra di una stanza d'ospedale, a Baghdad. Di un gruppo di amici con una bizzarra abilità paranormale, quella di far sparire i coltelli, simbolo della carneficina in atto in Iraq, con la sola forza del pensiero. Con sguardo disincantato e un'ombra di nostalgia per l'innocenza che il genere umano sembra aver perduto, l'autore persegue la salvezza attraverso il potere dell'immaginazione e arriva a una verità ultima: la letteratura è l'unica uscita dall'inferno della vita, l'unica strada per «riveder le stelle». |
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